La biblioteca

Printer-friendly versionSend to friendPDF version

Storia della biblioteca
L'origine della biblioteca risale al 1947, anno della fondazione dell'Archivio di Stato. Fin dall'inizio, essa venne pensata per sostenere il lavoro degli archivisti, per essere, con le parole di Francesco Bonaini, "lo strumento del lavoro filologico che essi avrebbero svolto, riconoscendo la natura dei documenti, ordinandoli e inventariandoli". Da allora in poi, la biblioteca si è arricchita grazie ad acquisti mirati, pubblicazioni  depositate dagli studiosi che utilizzano i fondi documentari dell'Archivio di Stato, doni che ricercatori e archivisti, non solo italiani, hanno fatto pervenire, nonché scambi con altre istituzioni culturali. 
 

Il patrimonio
Il patrimonio bibliografico è particolarmente specializzato in edizioni di fonti documentarie, pubblicazioni di argomento archivistico, storico, giuridico-istituzionale e di interesse locale. La biblioteca possiede circa 30.000 unità: volumi, opuscoli, due incunaboli, 762 cinquecentine e 500 testate di periodici, di cui circa 50 ancora correnti. Possiede anche alcuni fondi bibliografici pervenuti unitamente ad archivi personali o familiari e conservati nella loro organicità; tra essi, si segnalano i fondi: Giuseppe Belforti, Emilio Barbanera, Fani, Rossi-Scotti. 

La biblioteca in SBN-Sebina
Dal mese di marzo 2012, la biblioteca dell'Archivio di Stato di Perugia è ufficialmente entrata a far parte del Servizio bibliotecario nazionale. Il catalogo delle nuove accessioni librarie e del materiale pregresso relativo alla storia locale e alle discipline di Archivistica, Paleografia e Diplomatica può essere consultato in https://opac.umbriacultura.it/SebinaOpac/.do.


Regolamento
il servizio delle biblioteche degli Archivi di Stato è regolato dal R.D. 2 ottobre 1911, n. 1163 e dalle linee-guida stabilite dalla circolare del Ministero per i beni e le attività culturali, 26 novembre 1997, n. 249 (Regolamento delle biblioteche degli Istituti archivistici). Sono ammessi alla consultazione dei cataloghi e dei volumi esclusivamente gli utenti della Sala di studio, nell'orario di apertura al pubblico e secondo le norme generali stabilite dal regolamento della Sala. È presente un catalogo a schede per soggetti e per autori, continuamente aggiornato. Le opere generali, repertori dizionari, enciclopedie e vocabolari, sono liberamente accessibili a scaffale aperto in Sala di studio e in Sala biblioteca. Gli studiosi possono consultare gli altri libri della biblioteca dell’Archivio (che è una biblioteca d’Istituto e non pubblica), non disponibili negli scaffali aperti, avvalendosi di appositi moduli per la richiesta. Le schede devono essere consegnate al personale addetto alla consulenza. Si può fare richiesta di materiale librario di mattina, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e nei pomeriggi di martedì e mercoledì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00. Non è consentito il prestito esterno. Le tesi di laurea e di dottorato possono essere consultate dopo 5 anni, salvo diversa indicazione dell'autore. Sono escluse dalla consultazione tutte le opere riconosciute in precario stato di conservazione. La riproduzione è consentita, a proprie spese, per uso personale di studio, secondo le modalità previste per la documentazione archivistica, fatta salva la legislazione vigente e in particolare la L. 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni, in particolare il D.Lgs. 9 aprile 2003, n. 68, e fatti salvi altri eventuali vincoli giuridici ai quali l'esemplare sia sottoposto. Sono comunque escluse dalla riproduzione: le pubblicazioni con data di stampa anteriore al 1900; i volumi il cui stato di conservazione sia precario o che potrebbe subire danni; i quotidiani; i volumi il cui formato superi i cm. 25x32x6, nonché le tavole eccedenti il formato del libro in cui sono inserite; le tesi di laurea e di dottorato.